6 gennaio 2009

Beato chi cena al Santo Bevitore!

Fin dai primi giorni a Firenze ho subito notato ed apprezzato questo grazioso ristorante in via Santo Spirito, il ristorante Santo Bevitore. Innanzitutto per il nome ispirato ad un racconto di Roth che ho molto amato (un po' meno la trasposizione cinematografica), poi per l'atmosfera, con luci soffuse e pochi tavoli in legno sotto le ampie arcate, incorniciati da bottiglie di vino alle pareti. Però non era mai capitato ci andassi a cena, le varie volte che avevo provato a prenotare era sempre tutto pieno. Finalmente ieri sera ci sono riuscita e le grandi aspettative non sono state disattese. L'ambiente si è confermato molto piacevole e il personale sorridente e disponibile. Cosa non facile in un locale sempre molto affollato. I tavoli sono ben distanziati per cui la privacy è garantita e ieri, anche se era pieno ed era un prefestivo, ho visto diverse coppie in un tavolo da quattro. Il menu è vario ed invitante, con diversi accostamenti innovativi. Saltiamo il tagliere di antipasti (8 euro per un tagliere degustazione da comporre a proprio piacimento, non male!) e passiamo subito ai primi: pappardelle di farro al ragù di cinghiale con ginepro e riccioli di pasta fresca con 'nduja e pecorino stagionato. Squisiti entrambi. Poi un piatto decisamente sfizioso.. sfogliata di farina di castagne al camembert e con salsa ai porcini e uno meno originale ma ugualmente di grande soddisfazione: burrata con spinaci croccanti. Il tutto annaffiato da un ottimo morellino di Scansano 2005 della tenuta Santa Maria di Frescobaldi. Troppo pieni per assaggiare i dolci che ispiravano parecchio.. ma ci sarà sicuramente presto occasione! Promozione a pieni voti, insomma!

1 commento:

Katia ha detto...

Ciao Adriano, solo 17 anni e già blogger. Complimenti! Un saluto e bravo che hai ricordato il grande De Andre'!