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6 gennaio 2009

Beato chi cena al Santo Bevitore!

Fin dai primi giorni a Firenze ho subito notato ed apprezzato questo grazioso ristorante in via Santo Spirito, il ristorante Santo Bevitore. Innanzitutto per il nome ispirato ad un racconto di Roth che ho molto amato (un po' meno la trasposizione cinematografica), poi per l'atmosfera, con luci soffuse e pochi tavoli in legno sotto le ampie arcate, incorniciati da bottiglie di vino alle pareti. Però non era mai capitato ci andassi a cena, le varie volte che avevo provato a prenotare era sempre tutto pieno. Finalmente ieri sera ci sono riuscita e le grandi aspettative non sono state disattese. L'ambiente si è confermato molto piacevole e il personale sorridente e disponibile. Cosa non facile in un locale sempre molto affollato. I tavoli sono ben distanziati per cui la privacy è garantita e ieri, anche se era pieno ed era un prefestivo, ho visto diverse coppie in un tavolo da quattro. Il menu è vario ed invitante, con diversi accostamenti innovativi. Saltiamo il tagliere di antipasti (8 euro per un tagliere degustazione da comporre a proprio piacimento, non male!) e passiamo subito ai primi: pappardelle di farro al ragù di cinghiale con ginepro e riccioli di pasta fresca con 'nduja e pecorino stagionato. Squisiti entrambi. Poi un piatto decisamente sfizioso.. sfogliata di farina di castagne al camembert e con salsa ai porcini e uno meno originale ma ugualmente di grande soddisfazione: burrata con spinaci croccanti. Il tutto annaffiato da un ottimo morellino di Scansano 2005 della tenuta Santa Maria di Frescobaldi. Troppo pieni per assaggiare i dolci che ispiravano parecchio.. ma ci sarà sicuramente presto occasione! Promozione a pieni voti, insomma!

31 dicembre 2008

Brindisi all'italiana

Come vuole la tradizione, stasera, ultimo giorno del 2008, si brinderà al nuovo anno, insieme - si spera - agli affetti più sinceri. Per cui alziamo il calice, meglio se con bollicine made in Italy. Fa molto piacere sapere che da diversi mesi - grazie sicuramente all'ottimo rapporto qualita' prezzo della produzione nazionale rispetto alla concorrenza d'oltralpe, che sembra risentire di piu' della crisi internazionale - lo spumante italiano sta crescendo sia in valore sia nel numero di bottiglie spedite all'estero, con un aumento record del 29% del valore delle esportazioni, mettendo in crisi lo champagne francese che dopo anni di crescita, nel 2008 fa segnare un leggero calo delle vendite, intorno al 5%. Il successo degli spumanti, con una produzione stimata attorno a 300 milioni di bottiglie, è confermato anche a livello nazionale dove lo champagne rappresentera' solo il 2% delle bottiglie acquistate dagli italiani per i brindisi di fine anno. Insomma, w il cin cin all'italiana!

3 ottobre 2008

Visita al Borro

Ieri, con una piccola rappresentanza scelta di sommelier dell'AIS, sono stata in visita all'Azienda Il Borro di proprietà della famiglia Ferragamo. Un posto favoloso immerso nella stupenda campagna della zona del Valdarno. Ed è stato proprio Salvatore Ferragamo, erede della dinastia, ad accoglierci ed accompagnarci, con alcuni collaboratori, per tutta la visita all'Azienda. E i chiaramente non ho perso l'occasione per una foto con lui! E' anche parecchio belloccio, diciamolo! Dopo una breve visita ai vigneti, abbiamo esplorato le cantine e qui abbiamo potuto degustare, sotto l'attenta guida del delegato AIS di Firenze Massimo Castellani, i vini della Tenuta ed in particolare il bianco, Lamelle (chardonnay in purezza) e poi i rossi: Pian di Nova (syrah 75% e sangiovese 25%), Polissena (sangiovese in purezza). Dulcis in fundo, quello che è stato definito dallo stesso Salvatore Ferragamo il flagship wine dell'Azienda: Il Borro (50% Merlot, 35% Cabernet Sauvignon, 10% Syrah, 5% Petit Verdot). Abbiamo degustato il 2005 e poi il 2006 (non ancora in commercio). Due vini con un ottimo potenziale che sicuramente troverà modo di esprimersi al meglio con qualche anno di invecchiamento. Finita la visita alle cantine, ci hanno condotto in una splendida terrazza con vista sulla campagna e alcune case coloniche del borgo, dove ci è stato servito un delizioso rinfresco. Ma chi ha voglia di tornare a Firenze?? ;-)